venerdì 9 febbraio 2024

FAUSTA CIALENTE: EQUIVOCO SU MUSSOLINI


Mia madre pensò subito ad avvertirmi: Mussolini era, secondo lei, il nuovo genio benefico d’Italia e ci stava conducendo verso i più alti destini; mi raccontò pure, ridendone, come una volta, mentre era sua ospite a Gradisca e c’era stata una gran manifestazione per un passaggio del “duce”, l’avesse veduta tutta spòrta dalla finestra, col rischio di precipitare sotto, applaudirlo con entusiasmo fino a “rompersi le mani”, il viso inondato di lagrime.

Quella che io avevo creduto intelligenza non era stata altro. Dunque, se non una buona cultura musicale e letteraria. Incapace oggi ancora di farle intendere come la sua città stesse già soccombendo a tutti i punti di vista da quando aveva la “fortuna” di appartenere al regno d’Italia. Naturalmente, non sollevai nessun problema del genere, nemmeno quello, vergognoso, del razzismo fascista contro gli sloveni, tanto non avrebbe capito, o, peggio ancora, non mi avrebbe creduta; e il mio soggiorno a Malborghetto fu piacevole, il clima di mezza montagna mi aveva presto guarita e con me la zia era gentile e affettuosa.

 

Le quattro ragazze Wieselberger, Club degli Editori, Milano 1976, pp. 219-220.

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