domenica 2 agosto 2020

FRANCESCO SCANDONE, IL PIU' IMPORTANTE STORICO DELL'IRPINIA


Il più noto e importante storico contemporaneo dell’Irpinia è Francesco Scandone, nato a Montella il 12 novembre 1868 da una famiglia di piccoli proprietari terrieri. Dopo gli studi privati presso uno zio sacerdote, Giuseppe Schiavo, si iscrisse al Liceo Classico “Pietro Colletta” di Avellino. Si laureò alla “Federico II” di Napoli discutendo una tesi sulla storia di Avallino longobarda (1893). Per tutta la vita si dedicò all’insegnamento (prima a Gallipoli, poi al Liceo “Antonio Genovesi” di Napoli, a Cassino, di nuovo a Napoli, a Palermo ed infine di nuovo a Napoli) ed alla ricerca storica, setacciando gli archivi storici, e dando così alle stampe ben 74 opere, in gran parte dedicate ad Avellino ed ai paesi dell’Irpinia. Ad oggi, esse rappresentano l’unica fonte storica per questo territorio dopo il terremoto del 23 novembre 1980. L’abitudine alla frequentazione di biblioteche e archivi risale agli anni dell’Università, quando l’ex Colonnello della Guardia Nazionale Scipione Capone, distintosi nella lotta contro il brigantaggio, gli mise a disposizione la propria biblioteca di trentamila volumi, che avrebbero poi costituito il nucleo fondante della Biblioteca Provinciale di Avellino.

Scandone fu anche paleontografo e, dal 1926, preside presso il Liceo “Tommaso di Savoia” di Santa Maria Capua Vetere, poi al “Vico” di Napoli ed infine al Liceo-Ginnasio “Mario Pagano” di Capobasso, dove restò fino alla pensione. Proprio a Campobasso nel 1932 ebbe modo di conoscere Benedetto Croce, che ne ammirò la sterminata cultura. Nel 1933 fu collocato a riposo e tornò a Napoli, dove si dedicò all’insegnamento per altri dieci anni in vari istituti superiori. Fu membro dell’Accademia Pontaniana, presieduta proprio da Benedetto Croce. Ebbe la cittadinanza onoraria di Avellino e quella di Roccasecca, che egli aveva dimostrato essere il vero luogo di nascita di San Tommaso d’Aquino.
Si spense quasi novantenne nella sua casa di Napoli, il 13 gennaio 1957, dopo una vita operosa ed integerrima. È impossibile elencare tutte le sue opere, ma ci limitiamo a citare l’importante Documenti per la storia dei comuni dell'Irpinia, del 1957. Il giornalista sportivo Felice Scandone era suo figlio.

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