domenica 19 aprile 2020

FENOMENOLOGIA DI ELISABETTA II


Elisabetta d'Inghilterra ha rinunciato agli spari di cannone in suo onore, che da 68 anni a questa parte sono tradizione nel giorno del compleanno della sovrana. Compleanno che cade il 21 aprile, quando Elisabetta compirà 94 anni.
Il discorso pronunciato dalla regina dello scorso 5 aprile 2020 è già entrato nella storia, così come questo anno nefasto che ha portato il Coronavirus. Ammirato dappertutto nel mondo, il discorso della regina ha già fatto versare fiumi di inchiostro. In 68 anni la regina, vera madre della sua Nazione alla quale ha giurato fedeltà e servizio da quel lontano 21 aprile 1947, è la quarta volta che parla al suo popolo. Il momento è di eccezionale gravità. Il virus in Inghilterra ha fatto oltre 14mila vittime, senza contare le persone ad oggi contagiate dalla pandemia.
E' davvero difficile prevedere cosa sarà del Regno di Inghilterra dopo questa carismatica sovrana, data anche la quantità di personaggi di contorno che non reggono il suo confronto, ma è certo che Elisabetta servirà la sua Nazione fino alla fine. Vestita di verde (il colore della speranza) e con un piglio dignitoso e sobrio, adatto alla personalità di una grande sovrana, sguardo diritto verso la telecamera, con fare pacato ma deciso e forte, a 94 anni, ha invitato il suo grande popolo alla riscossa: "Se resteremo uniti e determinati, vinceremo noi". 
Che dire? Le parole di una regina sono più impattanti sul proprio popolo che quelle di mille politicanti perennemente a bocca spalancata, pronti a postare uno slogan su twitter o un messaggio su facebook. Pronti a darsi battaglia in televisione. 
Dopo un anno di divisioni tra buonismo esagerato, ed altrettante campagne di odio adatte a tenere in tensione in nostro Paese, anche noi guardiamo Elisabetta II e respiriamo. 
Ora è il momento della compattezza e della fermezza. Perché le difficoltà finanziarie che la pandemia ha portato fanno il paio con il carico di sofferenza e di morte che essa sta ancora seminando. Non è più tempo di polemiche e di divisioni. Di passerelle da primedonne alle quali i nostri politici e gli studi televisivi ci hanno abituati.
La regina ringrazia il personale sanitario che sta combattendo in prima linea in questa guerra. Così come ringrazia tutti coloro che asserragliati in casa permettono di arginare il contagio. E aggiunge: 
"Spero che negli anni a venire ognuno sarà in grado di essere orgoglioso per come ha risposto a questa sfida e quelli che verranno dopo di noi potranno dire che i britannici di questa generazione sono stati forti come ogni altra volta. Le doti di autodisciplina, e tranquilla risolutezza condita di buon umore caratterizzano ancora questo Paese".
In quasi 70 anni di regno, capitati nel periodo di pace più lungo della storia europea, Elisabetta ha dovuto gestire conflitti familiari che hanno minato l'immagine della corona inglese: le relazioni extraconiugali di Carlo e Diana e il loro divorzio; la tragica fine della principessa; il divorzio della secondogenita Anna e quello del figlio Andrea da Sarah Ferguson; gli scandali regali, fino al coinvolgimento del principe nell'inchiesta relativa sugli abusi sessuali che ha travolto il miliardario americano Jeffrey Epstein.  E poi, pochi mesi fa, la rinuncia dei duchi del Sussex ai doveri di corte ed il loro trasferimento negli Usa, un affare che ha di molto ridimensionato la stima verso Harry e Meghan, incrementando allo stesso tempo quella nei riguardi della sovrana. E anche se oggi, come dice Vittorio Sabadin, ex inviato a Londra de La Stampa, molti inglesi hanno smesso da tempo di essere monarchici, sono di sicuro fortemente elisabettiani. Sabadin dice: "Quale altro Paese ha potuto contare per quasi 70 anni su una figura così carismatica? Elisabetta della Gran Bretagna nel mondo". Il giornalista è convinto che dopo Elisabetta ci sarà il vuoto e se nessuno degli eredi saprà colmarlo la monarchia andrà incontro all'ostilità, o peggio, all'indifferenza del popolo inglese. "La monarchia inglese, se resisterà, finirà per somigliare a quelle di Svezia o Norvegia, dove re e regine sono persone quasi normali, che vivono in modo comune. Ma a chi interesseranno più se sono come noi?".
Robert Hardman ha scritto sul Daily Mail: "La regina salita al trono con Churcill al suo fianco è ora la Churcill dei nostri tempi. Quattro anni fa, fui ai funerali di Nelson Mandela, Obama rivolgendosi ai capi di Stato individuò in Mandela e in Elisabetta i due giganti della leadership del XX secolo".
In quest'ultimo caso, lei è passata alla storia anche del XXI secolo.








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