(Targatocn) La giornalista del Tg 1 Rai, dimessa il 21 maggio 2010 dopo i contrasti con la linea editoriale del direttore Augusto Minzolini, sul palco di Novello racconta i retroscena di quella linea e le notizie mai date a partire dal dramma dei terremotati dell’Aquila. “Una città distrutta, un incremento pazzesco di suicidi, mille morti per malattie metaboliche da stress, fallimento di moltissimi matrimoni. E’ la distruzione di un tessuto sociale con il 700% di cassa integrazione, più di 1.300 persone ancora in alberghi e nelle caserme della guardia di finanza. Lo sapevate questo? No. Non è colpa vostra, nessuno ve l’ha mai raccontato. L’Aquila è diventata un luogo simbolico del populismo mediatico. Cioè un luogo meta politico dove il film del governo del fare doveva essere rappresentato tanto è vero che non si tagliano più nastri a L’Aquila. Poi sono venuti anche a Roma gli aquilani e li hanno anche pestati perché volevano raggiungere Palazzo Chigi. Pochi frammenti di queste immagini in alcuni telegiornali che li hanno trasmessi. Non era mai accaduto prima", dice la giornalista parlando delle omissioni mediatiche all'interno del primo telegiornale nazionale.
Réparer la modernité ?
18 ore fa
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