roma

Soprattutto quello a Hollywood, la meta agognata di tutte le attrici
del mondo, dove lei arrivò senza sforzo, nel ‘64, per girare con Jack
Lemmon «Come uccidere vostra moglie». Un gran successo, cui seguirono
due film, con Tony Curtis e Frank Sinatra, e una carriera ormai
avviatissima, lontano da casa. Mancavano sette anni di contratto quando
la signora Lisi decise di fare dietrofront, affrontando battaglie legali
e perdite economiche: «Mi proposero di interpretare Barbarella, dissi
di no, spiegai che io con quelle ali
d’oro proprio non mi ci vedevo».
d’oro proprio non mi ci vedevo».
Molto meglio si vide, anni dopo, nei film di Germi, Lattuada,
Comencini, Amelio. Ma soprattutto, pur amando moltissimo il suo lavoro,
si vedeva bene nel ruolo di moglie, madre, nonna. E questo forse le ha
dato la forza di essere l’unica diva che, al di là delle solite
dichiarazioni di facciata, ha vissuto come una liberazione l’apparire
delle prime rughe, come se quei segni le dessero finalmente la
possibilità di mettere bene in luce le sue vere qualità: «Sì, a volte la
bellezza mi ha dato fastidio, mi ha precluso dei ruoli e questo mi ha
addolorata. Essere belle non è sempre facile, soprattutto se si vuol
fare cinema serio».
Addio a Virna Lisi, signora del cinema italiano, la bocca che "può dire ciò che vuole", attrice senza compromessi. Nella sua carriera, oltre cento film con Cavani, Amelio, Comencini (Luigi e Cristina), Zampa, Samperi, Festa Campanile, Lattuada, Risi, Loy, Monicelli. Aveva conquistato anche Hollywood, rifiutando Playboy e Frank Sinatra. Nella sua carriera ha ricevuto sei Nastri d'argento, un premio per la migliore interpretazione femminile a Cannes e quattro David di Donatello, di cui due alla carriera. Nata ad Ancona l'8 novembre del 1936, nel 1960 ha sposato l'architetto romano Franco Pesci (allora presidente della Roma, morto nel 2013) da cui ha avuto un figlio, Corrado, che l'ha resa nonna di tre nipoti.
Nessun commento:
Posta un commento