La concezione “nobile ma imperfetta” del cosmopolitismo, come l’ha chiamata Martha Nussbaum nel suo ultimo lavoro, deve farci riflettere sul perché un modello nobile, nato in epoca stoicista allo scopo di promuovere la pace ed utilizzato in epoca contemporanea per arginare il ripetersi dei conflitti bellici, abbia invece affossato la sovranità nazionale e fatto perdere di vista quella considerazione della sovranità popolare, così tanto necessaria per lo stare insieme come società. La pandemia in atto, come dicono molti osservatori, oltre a far crollare i falsi miti della globalizzazione, sta spingendo verso un recupero dei concetti di sovranità e di nazione, al posto di entità sovranazionali. Dal canto suo, l’epidemiologo Frank Snowden, intervistato dal “Manifesto” e dal “New Yorker”, evidenzia che la maggiore fragilità del mondo globalizzato è proprio la sua iperconnessione, perché ciò determina ripetuti spillover, cioè il passaggio dei virus da una specie all’altra del pianeta.
Réparer la modernité ?
18 ore fa
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