mercoledì 15 luglio 2020

DESCRIZIONE BENEVENTANA



La città solitaria. Le rare auto che la attraversano. È ancora freddo in queste sere di inizio marzo e non riesco ancora a liberarmi della giacca in montone che tiene caldo d’inverno. Cammino nel buio della sera, gustandomi il silenzio irreale e le luci che ad un tratto accendono il Duomo cittadino. Una voce maschile accompagna le immagini che parlano di storie del Vangelo, ed i quadri si susseguono in maniera geometrica sull’imponente facciata dell’edificio sacro. Mentre lo sguardo è attirato dalla traiettoria che scende verso Corso Dante, con i suoi graziosi giardini, quasi immersi nel centro cittadino ma, al tempo stesso, in un angolo discreto e silente della città.


Il selciato del parcheggio di Piazza Orsini è sconnesso. L’area è chiusa da grossi vasi di fiori in pietra. Mi avvio all’interno del cortile di Palazzo dell’Aquila e lì, nella sera silente, mi appresto ad imboccare le scale che portano al ballatoio che immette in un salotto culturale cittadino. Uno spazio, un “labus” per addetti ai lavori e appassionati. Un luogo di sperimentazione e di aggregazione. Ed entro.
Sembra di stare in un locale alla moda di una qualche capitale europea.
Invece no. Siamo nella nostra piccola e provinciale città.
Giovani carichi di vita stanno festeggiando il compleanno di questo mini cinema cittadino, dove, seduti in poltrona, si gustano delle proiezioni accompagnate da lezioni. La musica è molto bella, l’arredamento vintage e colorato, i giovani belli e simpatici. Drink, chiacchiere, risate in terrazza e nello spazio all’interno, caldo e accogliente.
Di fronte, uscendo, la statua di Papa Orsini ed il profilo lungo del Duomo cittadino. Questo scorcio romantico, visibile uscendo dal Palazzo dell’Aquila, forse avrebbe bisogno della luce soffusa di una falce di luna.
La notte si fa attraversare. Il fiume scorre assai placido sotto il suo illustre ponte. Non ci sono stelle in cielo. L’inverno sembra davvero interminabile. Accompagna i miei passi il riflesso di luce azzurra che sale dalla facciata della Basilica mariana in fondo al Viale San Lorenzo. La città delle streghe è anche santa e devota.
La sera mi avvolge con la sua benevolenza e fa sfumare anche l’immagine dei soprusi e dell’arroganza di un capo, odioso come lo sono tutti i capi. Soprattutto se vengono dal niente e si sentono promossi se, con arrivismo e arroganza, acquisiscono una leadership. No: la vita non può essere questa immonda perdita di tempo in discussioni tanto oziose quanto inutili. E non può essere questo rubare la vita degli altri, rubando l’altrui preziosissimo tempo, perché qualcuno che ha rincorso le sue belle carriere ha eroso il tempo della sua vita, invidiando chi lo dedica a vivere.



MARZO 2019

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