Nuovi casi di femminicidio stasera al telegiornale.
Ancora lo scandalo delle baby prostitute che facevano sesso, festini e cocaina per una ricarica telefonica.
Ed infine, l'arresto di Gabriele Paolini, lo scocciatore più noto della tv, per reati di pedofilia (ripreso mentre fa sesso con tre minorenni) e detenzione di materiale pornografico.
Lui, che aveva tuonato: "Avendo avuto anche io una brutta esperienza all'età di 15 anni, posso
dirvi che queste persone che abusano di poveri bambini sono senza pietà e
senza scrupolo ed è per questo che meritano la pena di morte. Quindi sì
alla pena di morte per i pedofili e stupratori e sì alla felicità dei
bambini".
Ed eccolo qui, proprio lui, l'emblema del marciume in cui siamo immersi fino al collo.
No, dico: ma in che mondo viviamo?
Che poi, se ci fate caso, colti con le mani nel sacco, i malfattori diventano magicamente tutte vittime:
1 - della passione che fa saltare i freni inibitori e induce alla violenza;
2 - della fame o della società dove l'unica cosa importante è il denaro;
3- dell'amore... Ora scopriamo che Paolini è il fidanzato di uno dei tre ragazzini minorenni con cui faceva sesso.
La deriva della società è lampante e gira intorno a tre cose: sesso, soldi, sangue.
Mi chiedo solo: perché?
Qualcuno ha la risposta?