Saranno quelle strane quanto significative coincidenze. Come quella per cui, nel cinquantesimo anniversario della morte dello scrittore partigiano Beppe Fenoglio, di cui sua figlia Margherita scopre la colt, ben nascosta in un armadio di famiglia, avvolta da un paio di stracci di colore diverso. Mi ha sempre affascinata la figura di quest'uomo di Langa, dalla figura longilinea e dal carattere schivo, fumatore incallito anche quanto, o forse soprattutto, stendeva le pagine memorabili della lotta partigiana di cui egli era stato protagonista nell'albese, in pagine di alta letteratura come quelle de Il partigiano Johnny, Una questione privata, La paga del sabato.
E' passato circa un mese dal ritrovamento, che Margherita Fenoglio racconta con commozione a La Stampa, ricordando anche di quando il padre, in fin di vita poco più che quarantenne, le disse: "Ti proteggerò, bambina mia adorata, non devi pensare mai che io ti abbia lasciata". Cercava altre carte del padre, Margherita, o forse quelle lettere d'amore mai più ritrovate che Beppe spediva alla sua futura moglie, Luciana Bombardi. Forse le ha distrutte per proteggere il loro segreto.
Adesso la colt di Fenoglio, con la quale non ha mai sparato contro nessuno, sarà conservata nel Centro Studi Beppe Fenoglio di Alba.