La prima pagina del mio quotidiano preferito riporta la notizia che riguarda l'attentatore di Oslo, il 32enne neonazista cristiano fondamentalista Anders B. Breivik, occhi chiari e sguardo glaciale, che ha fatto fuori 92 giovani assiepati insieme ad altre centinaia ad assistere al congresso del partito laburista com'è tradizione ormai consolidata sull'isola di Utoya, vicino Oslo, nella civilissima Norvegia. "Volevo una Norvegia migliore", ha detto consegnandosi alla polizia senza opporre resistenza. Voleva sbarazzarsi della minaccia islamica. Ha aggiunto: "Possibile che nessuno si vergogni di quello che siamo diventati?". Il giornale dice che questo tipo, "capace di scatenare la devastante onda d'urto della sua mediocrità", ha compiuto in Norvegia le peggiore ecatombe dopo la seconda guerra mondiale. Fatevi un giro su facebook: sono già nati decine di gruppi che inneggiano alla violenza contro lo stragista di Oslo. Sempre in prima viene data la notizia della morte, a soli 27 anni, della cantante di origine russa ma trapiantata a Londra Amy Winehouse. Pochissimi dischi ma era già entrata nella leggenda del soul. Forse a stroncarla è stata un'overdose. Era dipendente da alcool e droga, tre volte alla settimana era così ubriaca da perdere i sensi. Alle volte sul palco non si reggeva in piedi ed il 18 giugno scorso a Belgrado era stata fischiata dal pubblico perché ubriaca e incapace di esibirsi davanti a 200mila persone. La fine inevitabile di una donna fragile, entrata nel club degli artisti maledetti scomparsi a 27 anni. Aveva sposato Blake Fielder-Civil, tossicodipendente anche lui, dal quale aveva divorziato ben presto. Lo scrittore Edoardo Nesi (vincitore del Premio Strega 2011) le dedica un toccante articolo in cui si sofferma sul suo incredibile talento. Ha ragione il pittore Sandro Chia, intervistato da Alain Elkann nelle pagine interne del giornale, a dire che "non è giusto che i grandi artisti debbano morire", e aggiunge: "Persone che hanno talento e capacità insostituibili non dovrebbero assolutamente morire". Un'altra stella tuttavia si è spenta: quella di Linda Christian (87 anni), moglie di Tyrone Power e mamma di Romina, ex moglie di Al Bano, il cantante pugliese dalla voce potente che Linda non esitava a definire "cantante contadino", e contro il cui matrimonio con la figlia si batté ad oltranza. Linda Christian sognava una carriera nella fisica, ma il successo le piombò addosso per altre vie. Divenne attrice negli anni del secondo dopoguerra, quando non si era ancora entrati nella "Dolce Vita", ma il suo matrimonio con Power nella chiesa di San Francesca Romana a due passi dal Colosseo e dai Fori imperiali sembrò anticiparla. Bellissima e magnetica, soprannominata "Atomic bomb" dalla rivista "Life", portò Hollywood a Roma.
Réparer la modernité ?
20 ore fa
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