martedì 30 marzo 2010
MOMENTI DI GLORIA
lunedì 29 marzo 2010
LA BELLEZZA DI CRISTO
Ieri ero in contemplazione davanti alla statua di Cristo che vedete riprodotta in questa fotografia, e quasi subito la preghiera personale è stata sopraffatta dalla bellezza di questa scultura, e dalla considerazione della bellezza umana e sovrumana del Figlio di Dio.Gesù Cristo era bellissimo. Alto, forte, carismatico, con barba e capelli lunghi, portamento regale. Il Figlio di Dio non poteva che essere perfetto.
Gesù Cristo il più grande comunicatore di tutti i tempi, che apre le sue braccia all’umanità e la invita a gettare nel suo divin cuore i suoi affanni.
Non una teoria, un’ideologia, un partito, un dogma. Carne viva che cammina tra gli uomini, accoglie tutti ed accoglie su di sé la flagellazione e la crocifissione per la redenzione degli uomini.
Che risorge nello splendore della bellezza divina. Che continua ad attrarre a sé con il più rivoluzionario messaggio di tutti i tempi, quello dell’Amore.
Nessuna teoria o filosofia ha mai avuto questo potere. L’amore di Cristo sì.
Scusate, ma questa effigie è talmente bella che oggi volevo scrivere qualcosa su Nostro Signore.
Buona Pasqua a tutti.
sabato 27 marzo 2010
venerdì 26 marzo 2010
CITTADINI DEL MONDO
NUOVI VERSI DI QUASIMODO SCOPERTI A GENOVA
Fonte: http://www.ilgiornale.it/cultura/nuovi_versi_quasimodo_scoperti_archivio_genova/26-03-2010/articolo-id=432572-page=0-comments=1NASCE LA GIORNATA DEL TEATRO
non mancassero mai, che fossero possibilmente di buona qualità e, insieme, di prezzo accessibile, di modo da sconfiggere in un soffio grandi fratelli, isole, amici, fattorie e, appunto, i quotidiani, frusti teatrini imposti dall’alto, e che animassero grandi città come piccoli centri di provincia, dove, non a caso, sorgono quasi dappertutto, antichi piccoli teatri, in maggioranza oggi purtroppo abbandonati. Gli antichi sapevano, infatti, come altrettanto sappiamo noi, che il teatro fa capire meglio la vita, la rischiara, la illustra, automaticamente rendendola, per poco o anche per molto, meno pesante, meno tetra, perfino con spigoli meno aspri, a volte. In altre parole, il teatro, come la lettura o forse in un modo ancor più evidente della lettura— soprattutto in un Paese, come il nostro, dove essa è così poco esercitata— bonifica il territorio, educa cioè gli spettatori, li raffina, li forma e li informa, arrivando a concedere agli assidui maggiore e più profonda umanità. Da rigidi e chiusi si può, insomma, diventare, a forza di commedie e tragedie, flessibili e tolleranti, come un pezzo di ferro a lungo lavorato. Che non si lasci, dunque, rinsecchire il teatro, che non lo si lasci soltanto sopravvivere, che gli vengano concessi i necessarissimi contributi, invocati, del resto, da quasi tutti palcoscenici, non limitando l'attenzione alla celebrazione di una simbolica giornata mondiale, alla quale il presidente Napolitano ha peraltro dedicato un discorso appassionato. Isabella Bossi Fedrigottigiovedì 25 marzo 2010
SOLIDARIETA'

martedì 23 marzo 2010
1810-2010: BICENTENARIO NASCITA DI CAVOUR

sabato 20 marzo 2010
"LE DONNE NON INVECCHIANO MAI"
Già, mummificano, è stato il commento delle mie colleghe a scuola. E comunque è questo il provocatorio titolo dell'ultimo libro di Iaia Caputo, edizioni Serie Bianca Feltrinelli. Giornalista di Marie Claire, napoletana di origine e milanese di adozione, la Caputo è cinquantenne di grande vitalità ed espansività che l'aria nordica non ha minimamente scalfito. Abissale era il contrasto tra lei e la docente universitaria piemontese doc che la intervistava. Balzava agli occhi di chiunque. Espansiva e gestuale la Caputo; sobria e riservata la sua intervistatrice.I CONSIGLI DEL NUTRIZIONISTA
AL MATTINO - Poiché è necessario carburare sì a caffè, spremute, fette biscottate e marmellata, frutta. Sconsigliato il latte, perché è soporifero per il sistema nervoso. Meglio una buona tazza di latte prima di andare a dormire la sera. Il latte agisce come stimolante della tiroide, ma se si è allergici al lattosio allora è sconsigliabile anche lavarsi con Saugella, perché contiene una piccola quantità di lattosio.giovedì 18 marzo 2010
CALITRI, PAESE DI VECCHI
Riceviamo e pubblichiamo da un giornalista di Calitri questi stralci tratti da giornali meridionali, a proposito di Calitri paradiso per vecchi:lo spot trasmesso ieri sera dal TG1 Rai sui pensionati di Calitri, non poteva non essere all’insegna dei tarallucci, tarantelle & vino...con l’aggiunta di formaggi & salami che, pur gustosi e costosi (!), sono comunque alquanto indigesti, specie oltre una certa età. Qui, in paese, di basso non c’è certamente il costo della vita, ma soltanto la qualità di chi specula o spara cialtronate, come l’affermare che “con 500 euro si vive bene e con 1000 euro si vive da re”.
Peccato che è saltata la notizia (questa sì vera), che a Calitri quasi tutti i vecchi, non essendo avvezzi a vivere da “re”, stanno rifiutando le pensioni che superano i 500 euro.
Più seriamente: poiché anche a cercarli non si trovano strutture (centri sociali, ricreativi o sanitari adatti a persone anziane), non si capisce bene (o fin troppo) come ci abbiano regalato un tal primato internazionale. Se non fosse per la solita vanagloria, tipica delle piccole comunità, dopo i ringraziamenti, la qualifica andrebbe declinata, quantomeno per rispetto dei tantissimi centri che davvero la potrebbero meritare.
Il Mattino – 17/3/2010, pag. 23
Caro Direttore,
sulla promozione di Calitri - da parte del e-magazine «International Living» - a ‘capitale’ dei pensionati, se ne
sono lette, sentite e viste tante (come ieri sera al Tg1 e prima ancora all’avellinese Itv), da farne anche la capitale delle bufale. Ho condiviso sostanzialmente solo quanto ha scritto Franco Arminio, pur non entrando nel merito della questione. Ed è ciò che intendo fare io, come calitrano, se me lo permette.Dunque: perché Calitri?! Per essere preso a campione mondiale dovrebbe avere non le stesse qualità degli altri Comuni, ma qualcosa di speciale, fuori dal comune, appunto! Ed è qui che cascano, oltre alla graduatoria, gli asini. È mai possibile che abbia potuto scavalcare paesi davvero all’avanguardia nell’assistenza gerontologica? Insuperabili restano quelli emiliani o romagnoli. Senza dire delle molto più civili e accoglienti cittadine interne della penisola. Ma tant’è! I parametri di giudizio seguiti dal britannico e-magazine sarebbero stati il mercato immobiliare, la quantità di imposte sul reddito, e l’indispensabile assistenza sanitaria.
Ebbene, Calitri un mercato immobiliare rapportato al medio reddito pro capite non l’ha mai avuto. È sempre stato esagerato. Tant’è che finanche Tecnocasa s’è fermata a Lioni, perché il nostro ambiente era considerato troppo ‘selvaggio’ o irregolare. E lo è tuttora, sempre in balìa di speculazioni varie. Il parametro certo non lo può fornire il Centro storico. Dopo aver speso decine di miliardi (di lire) per ‘sistemarlo’ (con lifting edilizi o estetiche riverniciature), è ora quasi del tutto abbandonato. I residenti hanno preferito lasciare quelle case, oltre che per scadenze esistenziali, perché prive delle moderne comodità (difficoltà di accesso, strutture sanitarie inadeguate, spazi abitativi spesso angusti, ecc.). Da qui i prezzi ‘bassi’. Certo, è pur sempre un patrimonio immobiliare di rilevante bellezza, un’antropologica testimonianza di un mondo e di una convivenza sociale ormai quasi inesistente. Qualcosa che richiama nostalgie di vite e di tempi meno frenetici. E sarà il fascino dell’antico, del budello medievale, ovvero la seducente variegata percorrenza di viscere sinuose e pietrose, ma resta il fatto che quel modello di vita, almeno attualmente, nel Centro storico non è più sostenibile, se non per brevi permanenze.
Senza un reale federalismo fiscale, poi, di quali tasse basse parliamo? Sono quelle comuni a tutti i Comuni. L’unico criterio affidabile sarebbero, per contrappeso, i servizi offerti. E qui siamo davvero scarsi. Come in quasi tutti i Comuni irpini, invalidati e appesantiti da burocrazie e clientelismi. Avessimo almeno qualche centro ricreativo per anziani. Macché! C’è qualche sottano per giocare a carte, o il muretto del corso dove appollaiarsi a mò di rondoni per fare quattro chiacchiere. Ci fosse almeno un campetto di bocce o un cinema. Manca una piscina comunale e di una permanente sala da ballo non c’è l’usanza.
Anche il costo della vita a Calitri è sempre stato alterato, tant’è che molto si acquista altrove. Si salvano forse i fitti delle case per uno sfasato rapporto fra immobili esistenti e popolazione residente (tre a uno), ma tutto il resto è adeguato, giacché imposto, alle tariffe nazionali. Una normale pensione, insomma, qui potrebbe anche bastare ma soltanto se si possiede un alloggio e si fa una vita parsimoniosa. La barzelletta del “vivere da re”...è davvero del paese dei sogni, ed è meglio lasciare lo spot a chi di cialtronate se ne intende.
Scarsa è finanche l’assistenza sanitaria (che ovviamente è gratuita non soltanto a Calitri!). L’Asl locale si caratterizza più per le pratiche burocratiche che per le visite specialistiche, ed è comunque a rischio chiusura. Dell’ospedale di Bisaccia, esautorato per le malattie più serie, non si riesce a decidere neppure se trasformarlo in ospizio o chiuderlo del tutto. Solo al Criscuoli di Sant’Angelo dei Lombardi va un po’ meglio. Per il resto, resta Avellino o altri grossi centri, Napoli o Potenza. Come 40-50 anni fa. Rispetto ad Andreatta, Fontanarosa o altre comunità, non abbiamo neppure una casa di riposo per anziani, salvo i limitati ricoveri dalle suore. Come secoli fa.
E allora su cosa si basa questa qualità della vita? Sull’aria? Già, come quella di tutta la (ex) verde Irpinia. Sulla quiete? Allora meglio Cairano, ancora più tranquillo. Sulla genuinità dei prodotti alimentari? Quali?...se sono i medesimi dappertutto. Vero è che ci sono quelli nostrani, autoctoni, che poi sono sempre quei pochi circoscritti al caseario o al salumificio, più o meno casalingo.
E per essere onesti fino in fondo, siamo anche gente forse senza cattiveria, ma con troppa atavica superbia o supponenza (rilevata anche dal De Sanctis ) per essere davvero ospitali.
Insomma, non c’è nulla, o molto poco, per meritarci l’onore di una mondiale selezione e qualificazione. E allora da cosa nasce quella graduatoria? Che vi sia lo zampino di qualche britannico buontempone, nonché acquirente di modesto ed economico locale calitrano? Non è da escludere. Certo è che noi, nati o residenti a Calitri da una vita, non ce ne eravamo mai accorti.
Non si vuole essere anticalitrano per spirito contraddittorio, ma solo per rispetto di quella realtà o verità che la politica spesso calpesta pur di vendere spot pubblicitari, credendo in un ritorno elettoralistico. Per un simile riconoscimento, proprio perché sostanzialmente falso, non credo ci sia da inorgoglirsi. Oltre a creare discriminazione etnica fra altre comunità irpine (per non dire nazionali) che offrono di meglio, si finisce per concretizzare, di Calitri, sempre più l’immagine di UN PAESE DI VECCHI, più di quanto già non lo sia, con tutti i problemi, anche economici e sociali che ciò comporta.
Questo non significa chiudere le porte al turismo. Ci mancherebbe. È che sarebbe meglio, non solo per noi, ma per l’Irpinia tutta, una politica più seria, che pensasse ad arrestare soprattutto le ondate migratorie di centinaia di famiglie, per giunta giovani. A farla breve: hanno promosso Calitri a Eden per vecchi. Ma è preferibile che rimanga l’inferno dei giovani. Quantomeno per non perdere la speranza di futuro.
CAV. CHE ABBAIA
Nei Paesi normali, un capo del governo che urla a un’autorità dello Stato «fate schifo», «siete una barzelletta» e ordina di chiudere un programma del servizio pubblico sarebbe costretto ad andarsene nel giro di un’ora. Sempre in quei famosi Paesi, quando un’autorità dello Stato viene trattata dal capo del governo alla stregua di una cameriera, si dimette in un sussulto d’orgoglio oppure esegue l’ordine. Ma noi siamo nella terra degli arlecchini: più servili che servi. Tutti inchini e promesse, niente sostanza. Attraverso il sipario trasparente delle intercettazioni osserviamo questi funzionari mentre si sorbiscono le reprimende del Capo in silenzio (il silenzio degli Innocenzi). Cercano di ammansirlo con parole vaghe, alzano fumo, ma alla fine che fanno? Niente. Lasciano Santoro al suo posto (per fermarlo un misero mese hanno dovuto appiedare pure Vespa) e il Cav. in preda a un delirio di onni-impotenza. Poi, passata la tempesta telefonica, si sfogano con gli amici: «Aho’, quello me manda a fare in c. ogni tre ore!». E lo dicono senza dignità, ma anche senza paura, come se la loro essenza millenaria di burocrati li mettesse al riparo persino dalle ire del padrone. Montanelli sosteneva che durante il ventennio l’unica resistenza al fascismo la fecero gli impiegati pubblici, contro l’abolizione della pausa cappuccino. Chinavano il capo, allargavano le braccia. E continuavano ad andare al bar. Fu pensando a loro che Mussolini ammise: «Governare gli italiani non è difficile, è inutile». Una grave iattura, certo, ma talvolta consente di evitarne di peggiori. martedì 16 marzo 2010
CALITRI, IL PARADISO DEI PENSIONATI

Giuseppe Di Milia.
abbordabili. Diecimila euro per una casa bella, sessantamila per una reggia. I generi di prima necessità si comprano dai rivenditori nelle famose grotte, a costi ridotti.venerdì 12 marzo 2010
COMPAGNI DI SCUOLA (MASCHI)
mercoledì 10 marzo 2010
INNAMORATI DI TE
La più grande storia d'amore che puoi vivere è quella con te stesso. Liberati dai limiti che hai creato e impara a vivere felice!Noi abbiamo la possibilità di decidere a quale di queste due categorie vogliamo appartenere, a quella del vittimismo dilagante o a quella di coloro che prendono in mano le proprie attitudini e le proprie possibilità e ne fanno meraviglie.

Il pensiero creatore; i miracoli che ogni persona può fare; i pensieri che possono cambiare il mondo; fare di questa vita la nostra prossima vita felice; il sogno di essere nel proprio sogno; perdere solo quello che smettiamo di scegliere; più vediamo il mondo come vorremmo vederlo e più il nostro mondo diventa così; attiriamo nella nostra esistenza le persone e le circostanze perfette; la casa con un buco nel tetto ha un appuntamento con la pioggia...; crederci sempre e comunque sino alla favola...Questi sono gli argomenti trattati in questo libro, per "ricominciare da te"...
"Le ferite non contano se smetti di contarle..."
IL FRATELLO DEL PAPA
Monsignor Georg Ratzinger, il fratello di Benedetto XVI, ribadisce di essere stato all’oscuro degli abusi sessuali, subiti dai ragazzi nella scuola preliminare dei Domspatzen, ammette di aver dato qualche schiaffo ai suoi cantori e chiede «perdono alle vittime». E sempre ieri è sceso in campo anche il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, che con una nota alla Radio vaticana ha fatto il punto sulla situazione tedesca spiegando come sia sbagliato mettere sotto accusa soltanto la Chiesa cattolica e ricordando che le istituzioni ecclesiastiche «hanno dato prova di volontà di trasparenza» e hanno in certo senso accelerato «il manifestarsi del problema invitando le vittime a parlare».
L'ASILO DELLA MORALE
La pedofilia non riguarda solo il clero, ma anche altri ambienti - dice il portavoce Vaticano padre Lombardi - ed è bene occuparsi pure di questi. Certo, padre, è sempre bene occuparsi dell’universo mondo. Per esempio della regressione all’infanzia che induce uomini attempati a comportarsi come all’asilo, annegando le proprie responsabilità in quelle del prossimo. Lo fanno anche gli altri... Perché colpite solo me e non gli altri... È un complotto ordito dagli altri...COMPLEANNO GRANDE FRATELLO

domenica 7 marzo 2010
VOCI DALL’INDIA
giovedì 4 marzo 2010
ARISTOTELE SPIEGATO AI RAGAZZINI
martedì 2 marzo 2010
SO CHE MI BRAMATE SU FACEBOOK...
Ho una viscerale antipatia per il mezzo. Scusatemi tutti.










